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Othismos
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Ekphrases
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Polytropos
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Kairos
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Thymos
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Chronos
OTHISMOS
dalla "Identità Locale"
alla
"Diplomazia Culturale".
Solo gi artisti
possono promuovere
l'identità millenaria
di un
territorio locale.
"L'arte non deve piacere,
ma deve accompagnare l'uomo durante la sua esistenza.
L’arte deve sorprendere, la scienza deve rassicurare.
L'arte é nata nelle caverne di notte
e ritornerà nelle caverne di giorno."
Joseph Caristena
"L'arte deve accompagnare l'uomo
durante la sua incessante ricerca verso la felicità."
Joseph Caristena
I nostri territori locali sono musei e gallerie d'arte a cielo aperto.
Al sovraccarico del flusso informativo (overflow) a cui la società occidentale è assuefatta,
Othismos Gallery propone l’alternativa dell’arte contemporanea,
la relazione con gli artisti, interpreti del nostro tempo e portatori di messaggi di valore.
Joseph Caristena ha ideato e lanciato "Othismos Gallery"
per proteggere, potenziare e promuovere, all'alba del III millennio,
l'identità dell'intelligenza collettiva del territorio locale,
(ecosistema identitario).
Othismos Gallery non é la classica galleria d'arte
dove vengono esposte, soltanto, collezioni di opere,
ma é uno spazio condiviso, dove vengono riattivati le emozioni e le sensazioni
sia degli artisti e sia dei cittadini che sono i veri protagonisti (Smart Citizen).
"Othismos Gallery", é uno spazio dove gli artisti
possono raccontare al pubblico la loro storia,
attraverso esperienze immersive ed interazioni "people to people".
Othismos Gallery é un luogo di narrazione di storie e esperienze "Story Telling"
dei protagonisti e personaggi del territorio locale.
Othismos Gallery mira a potenziare l'identità dei territori locali
dove anche gli abitanti diventano protagonisti
raccontando non solo storie di realta quotidiana,
ma anche fiabe, miti e leggende.
Ogni territorio é unico.
Non esistono due territori locali uguali.
Ogni luogo ha la sua identità.
Ogni individuo é unico.
Non esistono due individui uguali.
Ognuno ha la sua identità.
Ogni territorio ha i suoi personaggi e protagonisti
coinvolti, anche, nel mondo dell'arte.
Othismos Gallery vuole rivelare ad un pubblico mondiale
il percorso creativo di ogni artista durante tutte
le fasi sia quella ex-ante, in itinere e sia quello ex-post.
L'esposizione temporanea delle opere di un artista rappresenta soltanto
la punta di un iceberg di un lungo ed articolato
processo creativo che molte volte rimane sempre nascosto al grande pubblico.
L'arte deve evidenziare le emozioni e le sensazioni
vissute intensamente dall'artista durante il processo creativo.
L'arte deve evidenziare le emozioni e le sensazioni
vissute intensamente dal pubblico
durante il processo di osservazione e decodifica culturale dell'opera.
Othismos Gallery espone per la prima volta nel mondo
l' "Aesthemos - L'estetica delle emozioni e delle sensazioni esperenziali",
che avviene lungo tutta la filiera creativa,
partendo dall'artista sino ad arrivare al pubblico,
in modo da evidenziare una infosfera emotiva estesa ed interattiva tra le parti coinvolte.
L'audience esigente e raffinato del III millennio
vuole vedere sul red carpet sotto i riflettori,
dapprima lo splendore abbagliante dell'artista
che si avvicina, per poi ammirare, quando si allontana
la sua scia scintillante ed evanescente.
Pochi minuti di un presente dilatato che offre allo spettatore attento,
la perfetta concatenazione dei momenti salienti del suo processo creativo,
dalle origini (dal momento dell'intuizione ed illuminazione) sino,
al termine del processo di elaborazione dell'opera.
Othismos Gallery, invece, vuole puntare i riflettori sulla parte nascosta
del processo evolutivo, partendo dalla fase iniziale della intuizione/illuminazione
sino ad arrivare alla aggregazione ed elaborazione dell'opera.
L'opera non viene mai ultimata dall'artista.
Infatti, rimane completa sino al 75% - 80%,
la parte rimanente viene, sempre, rielaborata dal visitatore/osservatore
che per poter decodificare e cogliere il messaggio con inclusi tutti i suoi meta-messaggi
deve possedere un background culturale perfettamente allineato con quello dell'artista.
Se il visitatore/osservatore riesce ad entrare in perfetta sintonia con i mondi visuali dell'artista,
allora l'opera che prima era un oggetto statico, si trasforma improvvisamente in un "semioforo",
sprigionando tutta l'energia nascosta e rivelando
tutto lo splendore dell'opera nella sua universalità.
La narrazione, oggi chiamato anche storytelling,
deve analizzare ogni aspetto della nostra vita quotidiana.
Le tecniche raffinate di narrazione, il sottofondo musicale, il gioco di luci,
l'arte dell'ascolto dei presenti e i vari intervalli di silenzio
creano una atmosfera di osmosi culturale che i
partecipanti riescono a percepire sin dall'inizio
di ogni performance culturale dell'artista/autore/intellettuale,
innescando una contaminazione culturale delle varie esperienze tra i presenti.
Bisogna difendere la millenaria identità calabrese contro gli attacchi denigratori
e i tentativi di distorsione della realtà.
Bisogna esaltare la storia di una terra seconda a nessuno,
che ha subito tante conquiste durante il corso della sua lunga esistenza,
ma mai nessun vero dominio (cultural imprinting).
Tutti hanno cercato di conquistare la Calabria,
ma mai nessuno é riuscito veramente a dominarla.
Perchè, da sempre, nella mente raffinata dei calabresi, rimane vivo il ricordo
dei valori e principi universali trasmessi dalle epiche vicende leggendarie del passato.
Oltre 3000 anni di storia costituiscono un vantaggio mediterraneo
cosi' competitivo che raramente puo' essere riscontrato altrove nel mondo.
Il gioco d'anticipo regalato dal suo glorioso passato
costituisce le fondamenta di quel pensiero occidentale (tipicamente mediterraneo)
che ha regalato al mondo intero
la piu' ampia visione del progresso sociale di ogni civiltà umana.
Tutti hanno cercato di conquistare la Calabria, in pochi ci sono riusciti,
ma mai nessuno é riuscito a dominare veramente questa regione misteriosa.
Per vivere in un territorio cosi' ostile come la Calabria,
privo anche di molti servizi essenziali come la sanità,
serve non solo una capacità di adattamento superiore alla media,
ma anche una diversa percezione del tempo e dello spazio.
L'incertezza rappresenta l'unica costante in questa regione,
e forse per questa semplice ragione
che rimane, ancora oggi, cosi affascinante e misteriosa.
Chi decide di rimanere, anche per poco, non vive in Calabria, ma appartiene ad essa
(la sua mente viene catturata dalle forze soverchianti della Natura).
Non é un senso di appartenenza, ma una forma di elettromagnetismo naturale.
E' la stessa situazione che accade quando si avvicina un magnete alla polvere di ferro.
All'alba del III millennio serve, quindi, un nuovo linguaggio
per superare le barriere dell'ottusità e dell'indifferenza.
Othismos Gallery mira a potenziare l'identità dei territori locali
dove gli abitanti diventano protagonisti e raccontano
non solo storie di realta quotidiana, ma anche miti, leggende e fiabe.
Quindi, la narrazione si trasforma in un dialogo multiculturale e interculturale,
coinvolgendo generazioni diverse e popoli diversi provenienti da ogni angolo del mondo.
Othismos Gallery riunisce in uno spazio condiviso
le menti più creative e visionarie di
artisti, intellettuali, autori che diventano
protagonisti di una narrazione autentica di una terra unica
generando interazioni umane "LIVE" tra
chi parla, chi ascolta, chi é semplicemente presente e chi é assente.
In una complessa società tecnologica emergente governata
dall' intelligenza artificiale e dagli algorithmi,
Othismos Gallery suggerisce l'evasione verso
uno spazio analogico con persone vere
che preferiscono, al posto di ambienti e scenari digitali,
la narrazione autentica di storie vere, miti, leggende e fiabe.
Bisogna difendere gli spazi creativi dall'avanzata tecnologica degli algoritmi.
Mai come in questo momento esiste un estremo bisogno di artisti e creativi.
"Othismos Gallery" vuole scoprire sia la ricchezza del patrimonio culturale di un territorio locale
e sia il talento creativo nascosto dentro la sua collettività.
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Coin
Leucippo (silver - grams 7,79)
Metaponto (Lucania)
340-330 a.C.