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MIP - Matrice Identitaria Primaria


CFP: Cultural Focal Points


MID: Marcatori Identitari Distintivi


EID: Eventi identitari distintivi


Cultural Focal Points

Il cambiamento culturale–interpretativo, i fattori di crisis management, la specificità della resilienza possono essere declinati nel nuovo strumento definito Cultural Focal Points (CFP): insieme di raccolte rappresentative della cultura materiale e immateriale di una specifica comunità locale e di attività di riproduzione della cultura locale, affinché diventino motori propulsori di iniziative di scambio culturale, promozione del dialogo e della conoscenza reciproca tra le varie realtà etniche coinvolte.
La ricaduta positiva di questo tipo di azione si ritrova nella consapevolezza della conoscenza delle proprie radici quale strumento di promozione del dialogo e della pace. Negli ultimi decenni è di molto aumentata l’insistenza, e il peso, della cosiddetta Public Diplomacy nel contesto delle pratiche di governo delle relazioni internazionali: il “soft power” si è affiancato all’ “hard power” tradizionale soprattutto nelle aree di conflitto, offrendo nuovi strumenti per la gestione delle crisi per identificare percorsi non conflittuali. Ancor più negli ultimi anni, soprattutto con lo svilupparsi delle moderne diffuse e pervasive tecnologie della comunicazione, al termine di Public Diplomacy si è affiancato quello di Cultural Diplomacy. Infatti, le ICT (Information and Communications Technology) hanno dato un ruolo potenzialmente rilevante alle culture nazionali, intese come sistemi di conoscenza, credenze, arti, comportamenti, indirizzi etici e morali, o ogni altro oggetto anche immateriale costruito da una comunità. In questo contesto la Cultural Diplomacy offre strumenti per strategie che mirano alla costruzione di ponti e relazioni tra comunità appartenenti a diverse culture, per promuovere reti e ambiti di governo dei fenomeni condivisi, che sappiano superare i confini nazionali sia della geografia fisica (ambito dell’hard power) sia della geografia virtuale (ambito del soft power). Il Cultural Focal Point è: statico: può essere paragonato a un museo, nella misura in cui rappresenta processi culturali e mostra artefatti; dinamico: è un luogo di incontro in cui si riproduce ciò che si preserva, favorendo il dialogo e la trasmissione verticale della memoria insieme all’apprendimento del “come fare”; singolare: sottolinea le peculiarità culturali di una singola comunità, che rafforzando la propria identità acquistano consapevolezza e resilienza che si esprimono come “nodo compente” della rete globale; plurale: perché ogni cultura si ritrova nella relazione necessaria con gli altri nodi (culture) della rete, mantenendo reciproche relazioni funzionali. Lo strumento Cultural Focal Point (CFP) si realizza in uno “spazio contenitore” il cui obiettivo è raccogliere, valorizzare, mantenere, riprodurre e comunicare i segni della cultura materiale (oggetti) e immateriale (canti, danze, riti, narrazioni, cucina e medicina tradizionale, modi di pensare, etc.) di una specifica comunità. Questa prospettiva propone una nuova sistematizzazione teorica di un modello di cooperazione dinamico e resiliente in linea con i cambiamenti della società, in cui i Cultural Focal Points si relazionano in modo stringente alla Cultural Diplomacy, in un contesto teorico di riferimento dove la resilienza culturale dialoga metodologicamente con i principi applicativi chiave del crisis management.


Marcatori Identitari Distintivi (MID)

Cosa sono, come si ricercano, come si valutano, in quali diverse tipologie si catalogano e soprattutto a cosa servono i marcatori identitari (semplici o distintivi) di un territorio ?
Come si costruisce efficacemente, attraverso i marcatori, la reputazione e la capacità attrattiva 365 giorni l’anno di una destinazione turistica e/o culturale ?
Quanto pesa, nel city marketing, la comunicazione interna e qual è il ruolo degli attori locali rispetto al rafforzamento della comunicazione esterna ?
Cosa e quanti sono e come si declinano i turismi ?
Che ruolo svolge il pernottamento nella misurazione del successo o dell’insuccesso di eventi o iniziative finalizzate all’incoming ?

Da Gioacchino da Fiore per San Giovanni in Fiore al celebre scacchista del XVI secolo, Giovanni Leonardo di Bona, detto il Puttino per Cutro;
dalla Secca per Amendolara con il mito dell’epica isola di Ogigia alla cittadella medioevale fortificata con otto torri sullo jonio di Cariati
ai sassi per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, fino al brand, internazionalmente riconosciuto della liquirizia pura AMARELLI.
Questi, sono alcuni marcatori identitari distintivi (MID) che sono caratterizzati dalla
forza attrattiva e potenziale intrinseco di comunicazione degli stessi misurato (in termini culturali ed economici)
attraverso il principio di scarsità, da una parte e le eventuali declinazioni in politiche pubbliche locali per i turismi, dall’altra.